A pochi minuti da Roma esiste un’area sottomarina considerata un paradiso per sub e appassionati di pesca sportiva: Le Secche di Tor Paterno.

Costituite da un’ampia formazione rocciosa, appaiono come una vera e propria isola sotto il livello del mare, coperta da una ricchissima varietà di organismi animali e vegetali: una biodiversità elevatissima dovuta all’incredibile varietà di habitat presenti.

La sommità del banco roccioso è popolata dalla Posidonia oceanica, la più grande fanerogama marina del Mediterraneo, divenuta ormai rara nelle acque della costiera romana a causa dei sempre più ingenti danni provocati dagli ancoraggi delle imbarcazioni. Più in profondità troviamo colonie di Celenterati, stretti parenti del Corallo, come l’affascinante Gorgonia Rossa e gli Alcionari. Vi sono moltissime specie di pesci di fondale, come la Murena; il Gronco; la Triglia; la Rana Pescatrice e di acque libere come la Spigola; il Cefalo e il Sarago. In alcune stagioni, presso la superficie, non è insolito avvistare delfini e rare specie di uccelli marini come le Sule e i Labbi.

Nulla delle meraviglie custodite in queste montagne sottomarine è visibile dalla superficie delle acque, spesso torbide, a causa dell’immissione di materiale fluviale dalla foce del Tevere pochi chilometri più a nord. Sono proprio questi preziosi materiali a favorire l’alta produttività ecologica dell’area. Nel novembre del 2000 il Ministero dell’Ambiente ha istituito le Secche di Tor Paterno come Area Marina protetta. Esse rappresentano l’unica Area Marina Protetta a non confinare direttamente con alcun  tratto di costa né parti emerse, costituendo uno scenario unico nel panorama italiano. Il perimetro rettangolare è segnalato con quattro boe munite di sistema di illuminazione notturna, per un totale complessivo di 1387 ettari di zona tutelata, all’interno della quale sono consentite alcune attività ritenute compatibili con la salvaguardia degli ecosistemi presenti.

Sono ammessi esclusivamente subacquei che dimostrino il possesso di Brevetto di immersione oltre i 18 metri di profondità, rilasciato da federazioni/associazioni nazionali o internazionali riconosciute; oppure subacquei in possesso di brevetto base che stiano frequentando un corso per il conseguimento del brevetto per immersioni oltre i 18 metri di profondità, purché accompagnati dai loro istruttori.

I siti delle immersioni

L’Area Marina protetta delle Secche di Tor Paterno è delineata lungo il suo perimetro da una serie di boe di segnalazione, ciascuna delle quali rappresenta un punto diversificato di immersione. Tali punti vengono assegnati dall’ente Roma Natura ai Diving Center abilitati secondo una precisa turnazione.

BOA n.1 (19-24 mt max)

È il punto meno profondo della secca. Qui si possono fare incontri di tutti i tipi: polpi; murene; gronghi; cernie; aquile di mare; salpe; flabelline e nudibranchi. Il tutto arricchito da vaste praterie di posidonia e roccia coralligena all’interno delle quali è frequente osservare tane e anfratti.

BOA n.2 (22-24 mt max)

Anche in questo punto è possibile assistere al passaggio di moltissime specie animali, fra cui tonni; palamiti; cernie; salpe; tartarughe; aquile di mare; flabelline; murene e spirografi.

Conosciuto anche come il “Padre Pio”, perché dal 2002 vi è stata posizionata una scultura dedicata al santo.

BOA n.3 (24-30 mt max)

Scendendo più in profondità incontriamo un panettone, ovvero uno scoglio isolato, caratterizzato fortemente dalla presenza delle prime gorgonie rosse ancora non molto grandi. La superficie rocciosa è popolata da organismi animali e vegetali che hanno lasciato segni del loro intervento nel corso del tempo: costruendo le loro tante hanno infatti modificato notevolmente l’aspetto delle pareti. Qui è possibile incontrare cernie; murene; saraghi; aragoste e molte altre specie di pesce in continuo transito.

BOA n.6 (23-27 mt max)

Si tratta di un panettone non molto esteso, circondato quasi ovunque da canali di sabbia; piccoli massi di roccia ricchissima di sedimenti coralligeni; flabelline; nudibranchi e grandi fessure rivestite al loro interno di eunicelle gialle. Si possono facilmente incontrare tane di cernie; murene e polpi molto grandi.

BOA n.7 (22-36 mt-max)

Noto anche come “il grottino”, un anfratto da cui si può ammirare la bellezza di uno straordinario spirografo e letti di cicale rivestire le pareti interne. Non è possibile entrarvi, ma dall’esterno è comunque facile restare affascinati dalla presenza di gorgonie rosse; castagnole; antias rosa; cernie e ogni tanto la rara Stella Gorgone.

BOA n.8 (23-29 mt-max)

La varietà paesaggistica che caratterizza questo sito è straordinaria: una serie di panettoni ricchi delle più disparate specie. Troviamo gorgonie rosse; cernie; murene; stelle gorgoni; ricci matita; polpi; palamiti; ricciole; pesci luna; nudibranchi, flabelline; antias e castagnole.

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